Una ragazza povera e vestita di stracci era ferma ad un semaforo, in mano teneva un bicchiere di carta con dentro pochi spicci, appeso al collo aveva un cartello con su scritto: aiutatemi, ho fame e freddo, non so fare nessun tipo di lavoro ma confido nella bontà della gente.
Il Principe del Degrado che si stava recando a sodomizzare la giovane moglie di un segnalatore mentre lui era al lavoro, si trovò a passare accanto alla povera ragazza.
La guardò attentamente poi le disse:
Vieni a casa con me, ti farò fare una doccia calda poi ti darò da mangiare e ti insegnerò un lavoro.
La ragazza lo seguì, lui la mandò in bagno a farsi una doccia, una volta uscita bella pulita e profumata, PdD le disse di mettersi in ginocchio che avrebbe provveduto alla sua fame.
La ragazza tutta felice si inginocchiò, il Principe si mise di fronte a lei, sfoderò il suo regale e venoso scettro di carne, lo impugnò rese grazie alla figa e disse:
prendilo e mettilo in bocca tutto, questo è il mio pene offerto in sacrificio per te;
La ragazza ubbidì e al momento del coito PdD alzò le braccia al cielo, rese grazie a Sasha Grey e disse:
bevilo tutto, perché questo è il mio sangue bianco dell'alleanza palle pene versato per te in remissione dei tuoi peccati di gola.
Da questo prelibato e fruttato nettàr di gonadi, trarrai il tuo fabbisogno giornaliero di energia e nutrimento.
Adesso se hai ancora fame, ricomincia da capo, ma la seconda portata è più difficile da far uscire, quindi dovrai essere veramente brava.
Una volta che il Principe ebbe i coglioni più vuoti di quelli di un neonato, diede alla ragazza dei vestiti puliti e disse:
Ecco cara mia, adesso ti ho insegnato un mestiere che ti potrà dare da mangiare e ti permetterà di stare al caldo, ora dammi il cartello che avevi appeso al collo.
La ragazza pose il cartello al Principe che lo girò al contrario e scrisse: "Aiutatemi ho molta fame, non so fare nessun tipo di lavoro ma mi nutro di sperma e con 50€ ti faccio spruzzar fuori le rotule dal cazzo".
Fatto questo la riaccompagnò al semaforo.
Un mese dopo, PdD era in macchina, si stava recando dalla figlia di un altro segnalatore che gli alleggeriva lo scroto in cambio di una ricarica da 5 euro, quando fermo al semaforo gli si affianca un BMW cabrio nuovo di pacca, alla guida riconobbe la fanciulla vestita di stracci che aveva conosciuto un mese prima, lei lo guardò, gli fece l'occhiolino, lo ringraziò e parti con il semaforo verde.
Morale della favola, se vivi sperando nella bontà della gente ti ritroverai a morire di fame, mentre se sei brava di bocca farai strada anche se non sai far niente.
[PdD]
lunedì 21 ottobre 2013
venerdì 18 ottobre 2013
ULTIM'ORA
Il ministro all'integrazione Cecile Kyenge, dopo aver visto bocciato il suo decreto che prevedeva la demolizione dell'aeroporto Milanese di Malpensa per farci un immenso campo di banane, ha presentato al consiglio dei Ministri un disegno di legge che obbliga gli italiani a farsi tre lampade alla settimana, siliconarsi le labbra e trapiantarsi peli pubici in testa per rendere meno evidenti le differenze tra il nostro popolo e i suoi connazionali:
_Borgo dio sembrate dei cadaveri, siede droppo pallidi e avede i capeli droppo lisci, mi sento un gorilla vigino a voi, siete razzisti_
Dopo aver rilasciato questa dichiarazione ai nostri microfoni, la ministra ha rapito una bambina bionda e si è arrampicata a mani nude in cima al Pirellone.
Calderoli dichiara:
-Ue dio tarzan, adesso perché non prendiamo un ministro cinese, almeno ci facciamo tutti un lifting alle palpebre e ci accorciamo l'uccello di dieci centimetri-
Napolitano non rilascia dichiarazioni, c'è chi giura di averlo visto tutto nudo pitturato di nero con una lancia in mano che rincorre una gazzella dentro il Quirinale.
Obama dagli Stati Uniti appoggia il nostro ministro facendo verniciare di nero la Casa Bianca.
Papa Bergoglio dichiara:
"Io sono bianco ma ho il cazzo da negro porca Madonna"
Mentre il Signor Barilla commenta così ai nostri microfoni:
"Basta con sti scandali. Negri in parlamento, culattoni in tv. Ecc. Non userei mai una famiglia di froci per la pubblicità dei miei prodotti.
Dio grano quelli si infilano la roba nel culo, cosa cazzo c'entrano con la pasta?
Che i finocchi si mangino la pasta dell'esselunga mannaggia al buco di culo di Giuda Escariota.
Io faccio gli spaghetti mica i pompini.
Quando quelle checche riusciranno a ingravidarsi col culo e cacare fuori figli, allora potrò usarli nelle mie pubblicità ma fino ad allora che pensino ad insalivarsi gli scroti vicendevolmente.
Io tratto con Grano Farina e uova, mica con sperma sangue e merda Madonnaccia portinaia. !! E che la Kyenge stia buona visto che i negri dovrebbero stare dentro a delle gabbie per divertire i bambini, non al governo"
Vi informeremo di eventuali altri sviluppi.
[PdD]
Forse devo smettere di bere.
Sono uscito a bere una birretta con gli amici, doveva essere una serata tranquilla, ma si sa come finiscono quelle cose.
Non so bene cosa fosse accaduto, come l'avevo conosciuta e come fossi riuscito a portarmela a casa, avevo un vuoto totale, ma sta di fatto che ero li, con lei..
Cullato da sensazioni fantastiche..
Era un sogno.
Ero sdraiato nel mio letto, lei mi si mise sopra..
Cominciò a baciarmi le labbra, scendendo lentamente lungo il mio collo.
Il suo peso e il calore del suo corpo cominciarono a far crescere la mia eccitazione..
La sua lingua scendeva lentamente..
Scorreva lungo il mio petto..
Giù verso il mio ventre, innalzando lussuriosi brividi di fuoco sulla mia pelle..
Ero al massimo dell'eccitazione quando lei si girò dandomi le spalle, io mi abbassai i boxer e lei iniziò a leccare lentamente il mio pene, gonfio di sangue e duro quanto la statua della Madonnina piangente di Civitavecchia..
Spostai in avanti la testa e la affondai tra le sue natiche, ficcandole dentro la lingua, mentre lei continuava a leccare.
Ma c'era qualcosa che non andava, sentivo del fastidio in bocca e un odore piuttosto sgradevole, "una bella figa vintage", pensai, "pelosa e aromatica".
Decisi di non farci caso, il piacere era un continuo crescere di tono, ci stavamo nutrendo vicendevolmente dei nostri corpi.
L'orgasmo mi colse violento e improvviso, esplosi con una tale intensità che aprii di colpo gli occhi, mi ci volle qualche secondo per realizzare che non ero affatto nel mio letto, no.
Era mattina addentrata ed ero dentro il giardino di una villetta, sporco di vomito fino alle ginocchia, con indosso solo i boxer calati fino a mezza coscia intento a fare un'orrida sessantanove con una femmina di Labrador che mi stava leccando via i rimasugli di cibo semi digerito dal corpo.
Nemmeno il tempo di reagire che la porta d'ingresso della villetta si spalancò ed uscirono la madre della mia ex ragazza con le due sorelline più piccole, vestite di tutto punto pronte per andare a messa.
Sputai un blocco di ispidi peli beige cercando in un secondo di elaborare una qualsiasi scusa plausibile per giustificare la mia situazione, ma non appena il cane si girò e vidi che aveva un consistente schizzo filamentoso di sperma candido e perlato che gli partiva dal naso e arrivava quasi all'orecchio tappandogli mezzo occhio, capii che forse era il caso di non dire assolutamente niente..
Mi sa che forse devo bere di meno.
mercoledì 16 ottobre 2013
EDIZIONE STRAORDINARIA
Il ministro all'integrazione Cecile Kyenge dopo aver visto respinto dal parlamento il suo disegno di legge che rendeva illegale l'uso di giacche di pelle poiché ogni volta che le vedeva le ricordavano suo nonno, la cui pelle ora ricopre una poltrona in casa di Alessandra Mussolini, ha proposto un decreto per evitare future morti durante le traversate dei clandestini suggerendo di usare tutti i soldi pubblici per prosciugare il mare che separa il nostro paese dalle coste Africane:
- Borgo dio c'è trobba agua, non serve a niende, se togliamo il mare la mia gente non annegherà più-
Dopo questa dichiarazione la ministra è stata colta da un attacco d'ansia ed ora è ricoverata al Fate Bene Fratelli, la tengono sedata somministrandole flebo di arachidi e termiti.
Calderoli replica:
-Le famiglie dei morti hanno la mia solidarietà, proporrei di andare a prendere il resto della popolazione Africana con dei transatlantici manovrati da Schettino in compagnia di una pompiara moldava, almeno siamo sicuri che arriverebbero qui sani e salvi-
Napolitano non rilascia dichiarazioni, il suo portavoce sostiene che è chiuso nel suo ufficio del Quirinale con un cappello di paglia in testa e una spiga di grano in bocca intento a leggere la Capanna dello Zio Tom.
Dagli Stati Uniti il presidente Obama appoggia il nostro ministro bloccando l'esportazione di banane in tutto il continente.
Papa Bregoglio prega per le vittime e ubriaco di vin santo rilascia le seguenti dichiarazioni:
- l'uomo pecca troppo, queste sono punizioni divine. Il sesso serve per procreare, per questo io do un nome ad ogni mia sborrata che altro non è che un figlio mancato. Per solidarietà chiamerò e battezzerò ogni mio futuro schizzo di seme con i nomi delle vittime del disastro porca Madonna -
Guido Barilla commenta così:
I profughi sono come i froci: non servono a un cazzo.
Da quando cercano di venire da noi, il mio sugo al tonno sa di cadavere ed è pieno di unghie e capelli.
Che quella scimmia della Kyenge mi rimborsi i danni invece che rompere i coglioni.
Vi terremo informati in caso di ulteriori sviluppi.
[PdD]
Una serata di merda.
Avete presente la donna dei vostri sogni..
Quella che desideravate da sempre, ma non avevate mai il coraggio per farvi avanti?
Bene, lei per me era questo.
Erano due anni almeno che volevo invitarla ad uscire, ma non ne avevo mai avuto il coraggio.
Quella sera mi trovai con i miei amici per una festa in un locale all'aperto, era un venerdì.
Complici conoscenze in comune, c'era anche lei con delle sue amiche.
Dio quanto era bella, quanto ero pazzo di lei.
Verso metà serata, grazie all'aiuto di svariati alcolici, mi ritrovai a chiacchierarci insieme.
Parlammo per quasi due orette ed il tempo volò.
Giunto il momento dei saluti ci scambiammo i numeri di telefono e con mia grande sorpresa lei mi domandò se l'indomani volessi uscire a cena o a bere qualcosa.
Accettai volentieri dato che non aspettavo altro.
Arrivato a casa passai buona parte della notte e del giorno successivo a messaggiare con lei, avevamo molto feeling.
Finalmente giunse la sera.
Passai più tempo del solito in bagno a prepararmi, doveva essere tutto perfetto.
Era una vita che aspettavo quel momento.
Mi presentai sotto casa sua con quindici minuti di anticipo, con la macchina impeccabilmente lustra, scesi, mi accesi una sigaretta e attesi.
Poco dopo arrivò, era una visione ancestrale, un vestitino corto nero, pelle abbronzata, capelli castani sciolti che le ricadevano sulle spalle e quel sorriso.
Quel sorriso che già dalla prima volta che lo vidi due anni or sono, mi rubò un pezzo di cuore.
Salimmo in macchina e la portai nel ristorante più carino della zona.
Il cibo era ottimo, mangiammo e bevemmo parecchio, tra giochi di sguardi complici e risate.
Era tutto perfetto, finimmo di mangiare e dopo un caffè con annesso amaro ghiacciato, uscimmo a fumare.
E fu in quell'occasione che ci demmo il primo bacio.
Le sue labbra erano soffici come seta, il suo sapore era un nettare paradisiaco.
Mi sembrava un sogno, i nostri ormoni, messi in fermentazione da una discreta quantità di alcolici erano in subbuglio.
Decidemmo di andare ad appartarci con la macchina.
Ero pieno come un uovo e avevo un po' di fastidio alla pancia, ma ignorai il tutto, era normale con tutto quel cibo e alcol, anzi della sana ginnastica sessuale non poteva far altro che aiutarci a digerire.
Ci fermammo in un parcheggio ai margini delle rotaie della stazione ferroviaria solitamente frequentato dalle coppiette, e cominciammo a baciarci con passione, ad accarezzarci, fino a che lei mi guardò con occhietti maliziosi e mi disse di andare sui sedili dietro che saremmo stati più comodi.
Una volta dietro, tirai avanti i sedili anteriori per aver ancora più spazio e lei mi sbottonò i calzoni.
Ero al massimo dell'eccitazione, mi tolse tutti i vestiti e cominciò a baciarmi il petto, scendendo lentamente verso il mio uccello che era talmente turgido che avrei potuto usarlo per spaccarci i finestrini.
Era tutto perfetto, se tralasciavo quel fastidio alla pancia, ma non era importante dato che nemmeno nelle mie più rosee previsioni avevo immaginato uno scenario del genere.
Fino a due giorni prima la desideravo con tutto me stesso, senza essere mai andato oltre un timido "ciao" quando i nostri sguardi si incrociavano, e adesso era qui davanti a me e stava per succhiarmi il cazzo, stavo per farci l'amore.
Girai il corpo verso di lei e avvicinai le mie gambe al mio petto in modo da lasciarle più spazio possibile.
La sua bocca era magica, le sue calde labbra vellutate avvolsero nel loro tenero abbraccio lussurioso il mio glande, gonfio e sodo come non mai, la sua lingua giocava, vorticava, ero in paradiso, ero totalmente in un altro mondo, in estasi, le sue mani mi accarezzavano dolcemente lo scroto e massaggiavano il perineo, mio dio era stupendo.
Non riuscivo più a resistere, e glielo dissi, stavo per sgorgare la mia Santa Acqua perlata di gonadi come la manichetta di un pompiere, ma lei non voleva saperne di fermarsi, anzi aumentò l'intensità del ritmo e del massaggio.
Ormai non potevo più tornare indietro, nulla poteva arrestare la bianca e calda lava testicolare che si preparava a sgorgare dal mio glande pulsante e gonfio di sangue in pressione.
Totalmente preso dall'enfasi dell'orgasmo non mi resi conto che lei aveva puntato il suo ditino contro il mio ano, se solo l'avessi percepito, magari sarebbe andata diversamente.
Nell'attimo in cui il mio cappellone iniziò a pulsare come il cuore di un cavallo vomitando il caldo nettare nella sua bocca, lei con un movimento deciso inserì nel mio foro il suo piccolo dito.
Nel giro di una frazione di secondo mi resi conto di cos'era quel fastidio alla pancia, ma era tardi ormai.
Quel dito aveva ormai aperto una valvola che non poteva essere richiusa; come una pentola a pressione un violento sbuffo d'aria intestinale aprì le danze, non appena il dito fu rimosso, da quel piccolo foro uscì uno stronzo delle dimensioni di una bottiglia d'acqua da mezzo litro che le si depositò in grembo, come fosse un piccolo neonato adagiato sulla madre subito dopo il parto.
Una volta liberatosi del tappo solido, il crudele intestino cominciò ad espellere getti della consistenza di un purè di patate investendola in pieno volto.
Accecata dalla merda, urlando e vomitando riuscì tastando a trovare la maniglia della portiera, la spalancò e si gettò fuori proprio mentre il terzo getto semi liquido la centrò in pieno petto, io ero allibito, eiaculavo e spruzzavo dal culo in contemporanea.
Non feci nemmeno in tempo ad urlarle di stare attenta, si stava allontanando dalla macchina strisciando sul pavimento come un Marines, non potei far nulla, il tutto avvenne troppo velocemente, si alzò in piedi e fu in quel momento che passò il treno e la travolse in pieno.
Cercando di fuggire dal mio culo impazzito aveva involontariamente firmato la sua condanna a morte.
Così giovane, così bella, non meritava una fine del genere.
Mi rimisi al posto di guida, accesi la macchina e me ne andai.
L'indomani avrei passato il pomeriggio a cercare di far tornare vivibile la mia povera macchina.
Nessuno doveva sapere, era un incubo.
Sarebbe stato il mio segreto.
Che serata di merda.
[PdD]
venerdì 11 ottobre 2013
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